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GURU PURNIMA

Il Guru Purnima è una festività che viene celebrata da Buddisti, Induisti e Giainisti ed è dedicata a tutti i Guru spirituali, agli accademici e agli insegnanti. Il Guru Purnima si celebra il giorno di luna piena nel mese di Ashadha, che di solito si verifica tra giugno e luglio e quest’anno cade tra il 2 e il 3  luglio.

Il termine “Gu” in Guru indica l’oscurità, mentre “Ru” significa ciò che dissolve l’oscurità e quindi il Guru è colui che allontana l’oscurità dalle nostre vite.

Questa festività ha un profondo significato per i buddisti: Siddharta Gautama, il Buddha, dopo avere raggiunto lo stato di Illuminazione sotto l’albero di Bodhi a Bodhgaya in India, rimase in meditazione per tre settimane interrogandosi se dovesse diffondere la dottrina, perché era “difficile da comprendere al di là della ragione umana”.

Durante la meditazione gli comparve Brahma, il Signore del Mondo della Trimurti Indiana (Brahma, Visnu e Shiva), che gli chiese di diffondere la dottrina per aprire i cancelli dell’immortalità all’umanità.

Il Buddha decise, quindi, di diffondere la dottrina, il Dhamma, a tutti senza distinzione: camminò fino a Sarnath nell’Uttar Pradesh in India e tenne in questo giorno di luna piena il suo primo sermone nel “Parco delle Gazzelle”  ai suoi primi cinque sramana (asceti che lo avevano abbandonato anni prima sfiduciati, dopo essere stati a lungo suoi discepoli).

Questo discorso, denominato il “Discorso di Benares (Varanasi)” è considerato l’evento che dà inizio al Dhamma (Dharma), gli insegnamenti della dottrina buddista, ed è sicuramente il discorso più importante e rappresentativo del suo insegnamento.

Il Guru Purnima è anche l’anniversario della nascita di Maharishi Vyasa, il mitico Maestro che trasmise la sacra conoscenza dei Veda ai suoi discepoli per il bene dell’umanità ed autore del grande poema epico indiano Mahabharata.

Si credeva che Vyasa non solo fosse nato in questo giorno, ma avesse anche iniziato a scrivere i Brahma Sutra nel periodo dell’ashadha sudha padyami (luminosi quindici giorni lunari tra giugno e luglio), che termina proprio in questo giorno, noto anche come Vyasa Purnima.

Vyasa inoltre ha donato molto alla causa degli studi vedici, raccogliendo tutti gli inni vedici esistenti in quei tempi, dividendoli in quattro parti in base al loro utilizzo e insegnandoli ai suoi quattro principali discepoli. Si onora Vyasa in questa festività perché ha permesso a tutti di conoscere i Veda e ha dato gli insegnamenti per condurre la propria vita in modo etico e corretto.

In India i discepoli induisti nel giorno del Guru Purnima onorano il loro Maestro spirituale e i Guru della Tradizione. La festività è comune a tutte le tradizioni spirituali nell’induismo, dove  l’espressione di gratitudine verso il Maestro e il Divino da parte dei discepoli si manifesta attraverso una Puja.

In questo giorno, infatti, tutti i mahatma, sadhu e Maestri onorano Vyasa con la Puja, una pratica fondamentale induista che consiste nell’atto di devozione, nell’omaggio, l’atto di mostrare rispetto attraverso invocazioni, preghiere, canti e rituali, offerte di latte, frutta, miele e fiori.

I devoti e gli studenti onorano i loro Guru con una dakshina (un’offerta fatta dallo studente al Maestro per mezzo della quale egli si radica nella conoscenza che è stata impartita) o atti di carità, compiuti con profonda fede e sincerità.

Frutta e latte simboleggiano purezza e semplicità: l’amore e la devozione verso il Maestro devono essere sempre dimostrati. Infatti, secondo le scritture, uno studente non è qualificato alla pratica quotidiana, la sadhana, e non può essere accettato da un Maestro se non dimostra con le azioni la devozione che ha nel cuore.

La sadhana è il termine con cui, nella filosofia orientale ci si riferisce alla disciplina spirituale quotidiana, cioè il complesso delle pratiche e dei rituali che devono essere compiuti tutti i giorni, con regolarità e concentrazione, al fine di elevare lo spirito ad una coscienza e conoscenza superiori.

In passato la celebrazione del Guru Purnima era dedicata a tutti i Maestri o insegnanti spirituali, che in sanscrito vengono chiamati “Guru”. Oggi, in India questa festività si celebra anche in onore dei maestri di qualsiasi genere: guru spirituali, insegnanti accademici o artistici.

Indipendentemente dalla loro religione, anche gli accademici indiani e gli studiosi celebrano il Guru Purnima ed in questo giorno molte scuole, college e università organizzano eventi in cui gli studenti ringraziano i loro insegnanti e ricordano insegnanti e studiosi del passato.

Il Maestro, colui che insegna, gode di grande rispetto ed ha un ruolo fondamentale nella vita dei suoi studenti perché oltre a dare un’istruzione e degli insegnamenti specifici contribuisce ad enfatizzare quei valori che li aiuterà a relazionarsi con il mondo e la società da adulti.

 

Articolo redatto da: Segreteria di Swami Amrirananda Davide Russo Diesi | Certified Yoga Teacher RYT-500 Yoga Alliance USA – Yogasthali Yoga Society, INDIA.