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KRISHNA JANMASHTAMI – NASCITA DI KRISHNA

Secondo la tradizione, Shri Krishna nacque all’incirca nell’anno 3228 a.C. a Mathura, in India, e la festività del Janmashtami, che quest’anno cade il 6 settembre, celebra proprio l’apparizione terrena di Shri Krishna.

Shri Krishna secondo le sacre scritture antiche indiane è Dio stesso ed il giorno della sua nascita è festeggiato dagli Induisti in tutto il mondo come un giorno di profondo rinnovamento spirituale e celebrazione.

I festeggiamenti hanno inizio a partire dalla mezzanotte del primo giorno e proseguono per le successive quarantotto ore.

Shri Krishna è considerato l’ottava incarnazione divina sulla terra (avatara) del Signore Vishnu. Si narra, infatti, che Egli nacque sulla terra nell’era dvapara per riportare il dharma sulla terra destinato a favorire il vero scopo della vita, quello della realizzazione del Se’: attraverso le nostre esperienze e le lezioni che la vita ci impartisce, ci riavviciniamo progressivamente al senso di identità con il divino. Krishna venne anche per insegnare all’umanità  la via della devozione (bhakti).

La nascita

Shri Krishna fu l’ottavo figlio di Devaki, la sorella del crudele re Kamsa sovrano di Mathura, che aveva fatto imprigionare il loro padre, il re Ugrasena, e la stessa Devaki.

Kamsa aveva, infatti, appreso da una profezia che il suo ottavo nipote lo avrebbe ucciso, liberando così le genti della città di Mathura dalla sua oppressione.

Dal momento in cui Devaki concepì Shri Krishna, parve assumere sembianze divine e splendenti. Quando Shri Krishna nacque, tutto intorno vi era un’atmosfera di pace e gioia.  La foresta si riempì di fiori e frutti, gli alberi risplendevano di un verde intenso, i pavoni danzavano e la gente tornò a essere felice.

Kamsa, che aveva ucciso tutti e sei i precedenti neonati di Devaki e Vasudeva, non poté fare nulla quando nacque Shri Krishna: per intervento divino, le porte della cella si aprirono e le guardie caddero inspiegabilmente addormentate permettendo a Vasudeva di portare in salvo il piccolo Krishna e affidarlo alle acque del fiume Yamuna.

Il fiume Yamuna, quando vide il bambino, placò le sue acque e lo accolse come una madre, mentre il serpente Shesha lo riparava dalla violenta tempesta che imperversava quella notte.

Il piccolo Krishna fu trovato dal pastore Nanda e da sua moglie Yashoda che lo crebbero come loro figlio.

Kamsa, tuttavia, non si diede per vinto, e una volta venuto a sapere che il piccolo Krishna si trovava nel villaggio di Vrindavana spedì un demone per ucciderlo, che prese l’aspetto e le sembianze di una donna affascinante, che chiedeva alle giovani madri di poter tenere in braccio i loro figli piccoli e di nutrirli con il suo seno: il latte, però, era avvelenato, così che dopo essere stati allattati tutti i neonati morivano. La donna arrivata nella casa in cui viveva Krishna, lo prese in grembo e cominciò ad allattarlo, ma ben presto si accorse che egli era immune al veleno e il demone rivelatosi come tale fuggì.

Shri Krishna crebbe a Gokula e, una volta cresciuto, uccise come da profezia suo zio Kamsa.

Perché Shri Krishna è così speciale rispetto a qualsiasi altra forma di Dio delle innumerevoli Deità del Pantheon indiano? Perché Shri Krishna non è solo Dio per gli Induisti, ma è l’anima stessa in ogni essere umano e si relaziona in modo diverso, unico e personale con ogni devoto che gli offre la sua sincera devozione ed il suo amore.

Sia che si mostri come un bambino birichino e goloso di burro e panna, che abilmente riesce sempre a sottrarre sotto gli occhi amorevoli di sua madre Yashoda, sia nella sua veste di pastore giovane e affascinante che fa innamorare di sé tutte le gopi, alle quali non risparmia simpatici scherzi, sia che si presenti come possente condottiero di Arjuna, Shri Krishna è, per il devoto, l’Auriga che lo accompagna nel campo di battaglia della sua crescita evolutiva. Le molteplici e poliedriche sfaccettature di Shri Krishna costituiscono un insegnamento profondo ed esprimono, spesso attraverso il linguaggio simbolico, l’anelito dell’anima individuale a unirsi all’assoluto.

Come si celebra lo Janmashtami?

I festeggiamenti del Krishna Janmashtami sono particolarmente sentiti nella maggior parte dei templi dedicati a Shri Krishna e nelle città e villaggi a lui legati  come Mathura, Vrindavan e Dwarka dove l’intera città è addobbata per accogliere i devoti che arrivano per la festa.

Mentre i templi vengono decorati a festa, nelle famiglie il Janmashtami ha un carattere più familiare e intimo. Ovunque si tengono rappresentazioni Raslila e sfilate jhanki che raffigurano e rievocano episodi della vita di Krishna. I festeggiamenti sono particolarmente allegri con canti, danze devozionali, puje e aarti. Mentre alcuni festeggiano il Janmashtami con canti balli e banchetti, altri preferiscono il digiuno per un’intera giornata che termina alla mezzanotte con la nascita di Krishna.

Cibi speciali vengono preparati per il Janmashtami, soprattutto dolci di cui, secondo la leggenda, Krishna bambino  era ghiotto.

Oltre al giovane Krishna, durante la puja di Janmashtami vengono adorati anche i genitori biologici di Krishna, ovvero Daveki e Vasudeva e i genitori adottivi Nanda e Yashoda nonché i fratelli Balabhadra e Subhadra.

Tra i molti modi di festeggiare questa ricorrenza, è molto famoso il Dahi Handi, in cui un gruppo di giovani devoti compie una formazione acrobatica per arrivare a rompere un vaso di terracotta contenente dello yogurt, simbolo del Jankhi, per ricordare alcuni episodi della fanciullezza di Shri Krishna, quando era solito rubare il burro a Yashoda, sua madre.

Articolo redatto da: Segreteria di Swami Amrirananda Davide Russo Diesi | Certified Yoga Teacher RYT-500 Yoga Alliance USA – Yogasthali Yoga Society, INDIA.