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Mindful, Trauma-Informed Yoga Teacher YOGAMEDICINE®

Lo scorso 16 gennaio ho conseguito la certificazione di Mindful, Trauma-Informed Yoga Teacher, un corso di YOGAMEDICINE®. Da qualche tempo ricercavo un corso serio e professionale che mi permettesse di acquisire la conoscenza degli effetti che un evento traumatico esercita sulla psiche di chi lo ha subito e come relazionarsi a questo tipo di allievi nell’ambito di una classe di yoga perchè l’insegnamento sia di vero aiuto.

L’anno scorso, infatti, nello svolgimento della mia professione di Istruttore Yoga, sono venuto a contatto con degli allievi che avevano vissuto esperienze traumatiche e mi sono reso conto che le dinamiche di interazione con le persone traumatizzate devono essere molto più mirate e consapevoli e soprattutto supportate da conoscenze scientifiche e comportamentali che ho sentito di dover integrare.

Il Corso di Mindful, Trauma-Informed Yoga Teacher di YOGAMEDICINE® mi ha permesso, attraverso ampie e diverse modalità di apprendimento, di acquisire approfondite nozioni sulla neuroscienza del cervello e su come un trauma ne influenzi profondamente la neurologia e la fisiologia.

Una pratica yoga che tenga in considerazione la conoscenza di tutti quegli elementi necessari ad insegnare a studenti che hanno vissuto un trauma, è in grado di riequilibrare il sistema nervoso e le disfunzionalità che il trauma provoca, quali lo stress traumatico quando si sperimenta un evento traumatico in prima persona o se ne è testimoni (disastri naturali, guerra, pandemia, abuso fisico e sessuale, incidenti, ecc.) e lo stress post-traumatico (Post Traumatic Stress Disorder, PTSD), quando si rivive il trauma attraverso la presenza di sintomi intrusivi associati all’evento, reazioni dissociative, sofferenza psicologica, evidenti reazioni fisiologiche, alterazioni negative di pensieri ed emozioni associate all’evento traumatico e alterazioni dell’arousal, l’attivazione che porta a rivivere l’evento.

Esistono diversi studi scientifici e metanalisi che dimostrano quanto una pratica yoga consapevole, mindful, possa influire positivamente sulla struttura ed il funzionamento del cervello istintivo, emozionale e razionale.

L’approccio, l’insegnamento nei confronti di chi ha sperimentato un trauma deve di conseguenza essere supportato da una formazione specifica che permetta di conoscere l’impatto di un trauma, riconoscere i segnali di un trauma, avere la capacità di rispondere a questi segnali con professionalità senza riattivare il trauma.

Nella pratica degli asana, ad esempio, è opportuno mantenere un ritmo fluido, lento accompagnato da un tono di voce pacato, empatico e compassionevole, che non ingeneri né giudizio né scateni inconsapevolmente una reattività conscia od inconscia, riconoscendo quei sintomi che possano far scattare la risposta istintiva di attacco o fuga (fight or fly) o quella opposta di totale blocco fisico e cognitivo.

E’, inoltre, fondamentale inserire in una classe yoga due elementi di assoluta importanza: la meditazione e una corretta respirazione.

La pratica della meditazione favorisce la consapevolezza personale del “dove” ci troviamo, nel qui ed ora, focalizzando l’attenzione sul momento presente, con gentilezza, accettando quello che si prova con compassione e senza giudizio alcuno. Chi ha sperimentato un trauma viene spesso sopraffatto da ricordi, sensazioni ed emozioni e la meditazione aumenta il potere di guarigione dello yoga innanzitutto nel consapevolizzare gli effetti del trauma vissuto e successivamente nel cercare di lasciarli andare.

Per quanto riguarda il respiro, e questa è la mia specializzazione, è importante trasmettere la comprensione di quanto corpo, mente e respiro siano interconnessi e quanto una corretta respirazione plachi i vortici della mente, lo stress, l’ansia e la paura. E’ stato provato quanto il respiro consapevole sia in grado di migliorare la struttura e l’attività di quelle aree del cervello che sono state impattate negativamente da un evento traumatico.

Per questa tipologia di allievi il respiro da praticare deve essere lento, lasciando che sperimentino l’allungamento, il ritmo, l’espansione e la profondità del respiro. Consapevolizzare il proprio respiro può suscitare inizialmente dell’apprensione, perché la pratica porta a contatto con i sentimenti più profondi ed intimi di noi stessi e le nostre emozioni, ma poi attuando con costanza il respiro consapevole la mente si placa e si raggiunge la pace interiore.

 

Davide R. Diesi | Mindful, Trauma-Informed Yoga Teacher®

YOGADELRESPIRO.it