Kriya Yoga Video per la Tecnica di Base

Il Kriya Yoga è un’antica tecnica di meditazione degli Yogi dell’Himalaya che, praticata con costanza, è in grado di accelerare l’evoluzione spirituale dell’uomo attraverso il controllo della respirazione (pranayama) e la meditazione. La conoscenza antica del Kriya Yoga rimase sepolta durante l’era oscura del materialismo che in India è chiamata Kali Yuga. Venne riportata in vita dall’immortale Maestro indiano Mahavathara Babaji, che nel 1863 la insegnò a Shyama Charan Lahiri di Benares, il quale successivamente articolò i principi del Kriya Yoga in una serie specifica di pratiche di meditazione Yoga e Pranayama.

La scienza del Kriya Yoga è stata portata all’attenzione del mondo occidentale da Paramhansa Yogananda in America nel 1920 e diffusa in tutto il mondo grazie al suo Libro Autobiografico “Autobiografia di Uno Yogi” versione originale edita da Astrolabio Edizioni

Esistono diversi livelli di pratica del Kriya Yoga e desidero condividere con voi una breve sintesi della tecnica di base del Livello 1 di Kriya Yoga: i livelli base ed avanzato sono disponibili all’interno di questo sito con video-corsi e lezioni in streaming già pronti per essere visionati. Per maggiori informazioni contattate il Desktop Office di segreteria scrivendo a: info@yogadelrespiro.it.

Pratica di Base del Kriya Yoga – Livello 1

Sedete a terra nella posizione del loto o del mezzo loto. Se non riuscite a praticare la posizione del loto, sedete su di una sedia rimanendo sul bordo, schiena dritta senza appoggiarla allo schienale, sguardo all’orizzonte.

Ora effettuate un Mudra molto importante (osservate il video messo a disposizione in questo articolo-guida), il *Bhramara Mudra, che è la base per la meditazione Hong So nel Kriya Yoga, l’azione che ci unisce a Dio. 1. Arrotolate l’indice nel pollice facendo contatto e attivando così tutto il vostro corpo energetico. 2. Unite poi il pollice al medio e appoggiate le mani sulle gambe all’altezza del bacino vicino all’inguine. La mente già da questo stato iniziale di asana (posizione di equilibrio energetico), entra in uno stato di connessione aurica in automatico, affermano gli antichi Sadhu e Yogi dell’Himalaya.

Focalizzate ora l’attenzione nel punto tra le sopracciglia: chiudete gli occhi e ponete l’indice tra le sopracciglia (Ajna Chakra, il Chakra della visione interiore, il punto dove Dio si rivela a noi), esercitando una leggera pressione. Ora, ad occhi semi chiusi, sollevate lo sguardo nel punto in cui percepite la pressione dell’indice, che manterrete per circa 12 secondi prima di rilasciare la tensione del nervo ottico in quel punto.

La focalizzazione dello sguardo tra le sopracciglia è lo Shambhavi Mudra, una delle pratiche maggiormente considerate nello yoga che consente di controllare il pensiero della mente attiva ed il respiro yogico.

Il respiro yogico è la componente più importante della meditazione perché ci aiuta a consapevolizzare e controllare l’energia che attraversa il nostro corpo, il prana, l’energia cosmica. Potete percepire questo flusso di energia particolare facendo un semplice esercizio, anche solo avvicinando pollice e indice senza che si tocchino e cercando di sentire quel calore di energia che si forma all’interno di quello spazio meditativo.

Rimanete qualche secondo concentrati e, inspirando profondamente dal naso, stringete forte le mani nel Bhramara Mudra e contraete tutti i muscoli del corpo, irrigidendo i nervi: creeremo così la famosa tensione detta dell’Arco di Arjuna.

Trattenete il respiro per qualche istante in questa tensione, occhi sempre semi-chiusi, e nel momento dell’espirazione, che avviene dalla bocca, rilassate tutta la muscolatura ed i nervi del vostro corpo, senza sciogliere il Mudra, mantenendo la spina dorsale dritta, lasciando andare le tensioni del corpo e le negatività delle vostre vite passate che “galleggiano” sopra al vostro guscio solare o uovo aurico.

Così facendo, la negatività di tutte le azioni passate e presenti verranno scaricate verso il basso, verso la terra viva che è in grado di assorbirla, mescolarla e rinnovare questa energia negativa in energia nuova e positiva.

Secondo Paramhansa Yogananda l’espirazione deve essere effettuata in due tempi perché un’unica espirazione non è sufficiente a consapevolizzare il rilassamento nella nostra mente: nell’espirazione finale, la più lunga, rilasciate completamente muscoli e i nervi che nella fase di inspirazione avete contratto. La stessa tecnica Sri Swami Yogananda l’applicò anche nei suoi esercizi di ricarica energetica.

Questa pratica va effettuata per un minimo di 12 volte al giorno, perché nel Kriya Yoga la numerologia astrologica è importante: il respiro sale lungo i 6 Chakra (punti energetici del corpo) in cicli di 3 respiri e poi discende sempre lungo i 6 Chakra, sempre in cicli di 3 respiri.

Secondo la tradizione dell’Himalaya i primi 3 Chakra sono la parte mediana del nostro corpo, fino al petto; gli altri 3 respiri riguardano la parte alta del corpo.

Il settimo Chakra Sahasrara, il Chakra della corona, si attiverà unicamente quando tutti gli altri sei Chakra verranno sbloccati con l’autentica iniziazione che può essere ricevuta solo da uno Swami che, a sua volta, è stato iniziato al Kriya Yoga da un altro Swami del Lignaggio.

Nel Kriya Yoga questo esercizio, se praticato costantemente e quotidianamente, crea un circolo energetico positivo, che unito al Bhramara Mudra e allo Shambavi Mudra, consente di assorbire il karma passato e presente più rapidamente ed a permettere al dharma, l’energia positiva della via maestra, di manifestarsi nella nostra vita.

Se intendi approfondire questa speciale tecnica di meditazione conosciuta dagli antichi Sadhu e Yogi dell’Himalaya, prendi contatto quando ti sentirai pronto/a con la mia segreteria. 

Scritto con il cuore, Swami Amrirananda Giri.

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*BHRAMARA MUDRA – appendice.

Bhramara Mudra: il termine deriva dal sanscrito “ape”, questa posizione delle mani, usata durante la pratica yoga prende il nome da “bhramara”, un’antica danza indiana.
E’ un sigillo sacro utilizzato principalmente per proteggere dalle allergie e alleviare i sintomi legati allo stato infiammatorio delle vie respiratorie, ma soprattutto per rafforzare il sistema immunitario.

Meditazione:

Trova una postura seduta stabile (ottimale è la “posizione facile”, a terra, a gambe in loto o semi loto) e appoggia le mani sulle gambe con i palmi rivolti verso l’alto.
Con entrambe le mani: posiziona il dito indice nell’incavo del pollice.
Il pollice preme delicatamente sul lato dell’unghia del dito medio.
Le altre due dita (anulare e mignolo) sono distese.
Inspira profondamente immaginando che il tuo corpo sia invaso da una Luce purissima e che grazie a questa condizione il tuo sistema immunitario ne tragga rinnovata forza e guarigione. Espira sempre profondamente e lentamente, osservando la liberazione da ogni disturbo e da ogni tipo di energia negativa.

Il Bhramara mudra andrebbe praticato per almeno dieci minuti, dalle tre alle cinque volte al giorno.

Articolo redatto da: Desktop Office di YOGADELRESPIRO.it
Data content by Davide Russo Diesi | Istruttore Mental Coach CSEN & YA Yoga Teacher E-RYT® 200, RYT® 500, YACEP® YOGABODY® Breathing Coach.

Kriya Yoga

Tecnica di base Livello 1 Kriya Yoga di Davide R. Diesi YA Yoga Instructor